Andrea Dileva, quarantenne, studioso, curioso, professore di greco, si sveglia un giorno senza il cuore. Laura vive con lui, è abituata alle sue mancanze, ma questa proprio non se l'aspettava. Carla in teoria sarebbe la sua amante, ma a casa ha un cane, un bimbo, un marito, e poi con il corpo di Andrea ha sempre avuto un rapporto difficile, in fin dei conti le va bene anche cosí. Forse Simone avrebbe la fantasia per capire com'è che l'amico di mamma sta perdendo i pezzi, d'altronde è stato proprio lui a raccontargli storie di leviatani giganti e donne con la coda di pesce. Ma Simone ha otto anni e nessuno ha chiesto il suo parere. Andrea cerca dappertutto una storia che assomigli alla sua, senza trovarla: eppure era convinto che la mitologia fosse l'archetipo di ogni cosa. Certo, se l'umanità intera ha il terrore di morire, deve prendere atto che per lui è diventato impossibile. Come può smettere di battere un cuore che non c'è piú?
Autore
Valerio Chiara
Titolo originale
Il cuore non si vede
Traduttore
-
Editore
Einaudi
Collana
Supercoralli
Anno edizione
2019
In commercio dal
Formato
Libro
Pagine
160
Dimensioni
-
Codice EAN
9788806242220
Il cuore non si vede
Valerio Chiara - Autore
Il cuore non si vede
Conosci l'autore
Il cuore non si vede...ma il cervello sì. È raro che io debba cercare sul vocabolario parole che non conosco leggendo un libro, ma nelle prime pagine mi è capitato due volte! Erano aggettivi inusuali, dal significato translato, appartenenti a campi semantici diversi da quello dell'oggetto di cui erano attributi. Da subito sono stata attratta dalla scrittura di Chiara Valerio, un flusso consistente che ingloba il discorso diretto in frasi lunghe, fitte, senza a capo, dentro blocchi compatti di racconto; il tema é surreale, volutamente kafkiano, ricco di riferimenti e citazioni, ma, nonostante questa complessità, il romanzo rimane chiaro e luminoso, come la sua copertina: è semplice, però con qualcosa che ti lascia un senso di straniamento. Come Atena (e non a caso attingo al mito...), Il cuore non si vede mi sembra nato dalla testa e non dalla pancia, e, infatti, non mi ha suscitato emozioni di pancia, tuttavia mi ha intrigato, fatto concentrare e tenuto sul filo. Tra tutte le ipotesi "anatomitiche" che vengono formulate per spiegare una forma di vita inspiegabile, quella che mi ha più suggestionata, e che anche io amerei credere, è quella del corpo che riceve supporto dal sistema relazionale di chi lo ama. "Noi esistiamo in relazione" e solo in questa si può vivere. Si vive meglio, si guarisce meglio se si condivide "come se ogni cellula di un corpo umano abituato ad abbracciare ed essere abbracciato, intento ad accogliere l'altro, abbracciasse e accogliesse le altre cellule". Dunque...w l'accoglienza!